mercoledì 11 febbraio 2015



Commento capitoli XXXI – XXXIV,  Addio alle armi.

Nei capitoli precedenti Frederic, dopo il crollo del fronte a Caporetto, si trova travolto dalla caotica ritirata e viene fermato dalla polizia militare. Per sfuggire alla fucilazione il tenente si getta nel Tagliamento e, una volta lontano dai carabinieri, sale a bordo di un treno e si dirige a Milano dove lavorava Catherine Barkley, la sua fidanzata.
Arrivato lì, però, scopre che lei e una sua collega, Helen Ferguson, si erano recate a Stresa.
Frederic fa tappa da un suo conoscente, Simmons, che gli presta degli abiti borghesi, essendo lui ancora in uniforme. Poi prende il treno per raggiungere l’amata.
A Stresa i due si ritrovano e passano la notte insieme in un albergo. In quel momento decidono di fuggire in Svizzera, per scampare alla polizia militare che cercava i disertori come Frederic.

Il messaggio che traspare da queste pagine, è quello di crudeltà e inutilità della guerra. Paradossalmente, in queste occasioni, emergono anche i buoni sentimenti d’umanità della gente. Nonostante il protagonista sia un disertore, quindi un traditore, incontra persone che cercano di aiutarlo in ogni modo, sia materialmente che dando buoni consigli.
Nel brano Frederic scappa da un pericolo reale per la sua vita, ovvero dalla polizia militare, ma nel contempo cerca di lasciarsi alle spalle gli orrori della guerra.“Stavo andando a dimenticare la guerra. Avevo fatta una pace separata” (pag. 253)
Essa, però, non può essere dimenticata: una grande disgrazia che ha distrutto una generazione e resterà, per sempre, impressa nella storia. “«Non parlarmi di guerra» dissi. La guerra era molto lontana. […] Ma non avevo la sensazione che fosse proprio finita” ( pag. 255)
Allo stesso tempo, il brano esalta l’amore in tutte le sue declinazioni, in opposizioni alle mostruosità della guerra.
Nel capitolo XXXIV si evidenziano, inoltre,, i due modi in cui viene interpretato l’amore. La Ferguson rappresenta quello tradizionale mentre Catherine quello passionale, nel nostro caso la fuga in Svizzera descrive il prevalere di quest’ultimo.
Ciò che mi ha colpito è che i sentimenti espressi: amore, amicizia, generosità, anche se riferiti ad eventi di un secolo fa sono estremamente attuali ed esprimono valori universali dei giorni nostri.




E. Hemingway, Addio alle armi, Traduzione di F. Pivano,
 Arnoldo Mondatori editore, 1970


Martina

Nessun commento:

Posta un commento