Niente di nuovo sul fronte Occidentale
Il capitolo quarto è la cronaca
di una missione compiuta dalla compagnia di Paul Bäumer. La missione avviene di
notte.
Il protagonista e i suoi compagni
si ritrovarono con i suoi compagni nel mezzo di un attacco, tanto che dovettero
ritirarsi carponi il più presto possibile per sfuggire ai colpi. A rendere
ancora più atroce la scena furono le grida selvagge dei cavalli feriti che
furono abbattuti facendo sparire non solo le urla, ma anche il dolore delle
povere bestie.
Quando il tutto sembrava essere
finito scoppiò una seconda esplosione. Paul e alcuni compagni trovarono riparo
nelle buche di un cimitero. Ad un certo si accorsero della presenza di un uomo
ferito da un feretro lanciato in aria da un’esplosione. Decisero allora di
portarlo via in barella e provare a curarlo pur consapevoli del fatto che non
sarebbe durato che pochi giorni.
Cessati i bombardamenti giunsero
gli autocarri per tornare a “casa”, così esausti finirono in uno stato di
dormiveglia.
I personaggi che emergono in
questo capitolo sono il protagonista Paul, la voce narrante; Katzinski, il capo
della squadra, che è un uomo duro e severo come lo dimostrano i suoi
lineamenti. Ha buon fiuto per i ripari e per il cibo, per questo viene ritenuto
intelligente e astuto.
Kemmerich, amico di Paul e molto
bravo a scuola, è un tipo introverso e di corporatura esile. Alberto Kropp è
molto puntiglioso e razionale.
Questo capitolo mi ha
particolarmente impressionata per la sua crudezza nel descrivere quello che
hanno passato, coloro che la guerra l’hanno vissuta e non studiata.
Del fronte il protagonista dice:
«In realtà non si va in trincea, non si ha altro da fare che stendere reticolati;
eppure in ogni volto si scorge che siamo ormai sul fronte, che esso ci ha in suo
potere.[…]» Per me il fronte è un orribile gorgo. Mentre ancora ne sei lontano,
là dove le acque sono ancora tranquille, già lo senti che ti assorbe, che ti
attira, con una forza lenta, invincibile, che distrugge senza fatica ogni tua
resistenza.
Ma dalla terra e dall’aria
fluiscono pure in noi forze di difesa; soprattutto dalla terra. A nessuno la
terra è amica quanto al fante»
Ragazzi poco più grandi di me,
che avevano i miei stessi sogni e ideali, e che invece si son ritrovati a dover
convivere con la paura e la precarietà. Come dice Kat: “Poveri figli di mamma,
poveri figli innocenti..”
Il messaggio che traspare da
questo brano è un messaggio antimilitarista. Egli vuole infatti lanciare un
messaggio di pace alle nuove generazioni, facendo in modo che non si debba
soffrire più in questo modo.
E.M.Remarque, Niente di nuovo sul
fronte Occidentale, traduzione di Stefano Jacini, Oscar Mondadori, Milano, 1982
Marella
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