lunedì 9 febbraio 2015



Niente di nuovo sul fronte Occidentale

Il capitolo quarto è la cronaca di una missione compiuta dalla compagnia di Paul Bäumer. La missione avviene di notte.
Il protagonista e i suoi compagni si ritrovarono con i suoi compagni nel mezzo di un attacco, tanto che dovettero ritirarsi carponi il più presto possibile per sfuggire ai colpi. A rendere ancora più atroce la scena furono le grida selvagge dei cavalli feriti che furono abbattuti facendo sparire non solo le urla, ma anche il dolore delle povere bestie.
Quando il tutto sembrava essere finito scoppiò una seconda esplosione. Paul e alcuni compagni trovarono riparo nelle buche di un cimitero. Ad un certo si accorsero della presenza di un uomo ferito da un feretro lanciato in aria da un’esplosione. Decisero allora di portarlo via in barella e provare a curarlo pur consapevoli del fatto che non sarebbe durato che pochi giorni.
Cessati i bombardamenti giunsero gli autocarri per tornare a “casa”, così esausti finirono in uno stato di dormiveglia.
I personaggi che emergono in questo capitolo sono il protagonista Paul, la voce narrante; Katzinski, il capo della squadra, che è un uomo duro e severo come lo dimostrano i suoi lineamenti. Ha buon fiuto per i ripari e per il cibo, per questo viene ritenuto intelligente e astuto.
Kemmerich, amico di Paul e molto bravo a scuola, è un tipo introverso e di corporatura esile. Alberto Kropp è molto puntiglioso e razionale.
Questo capitolo mi ha particolarmente impressionata per la sua crudezza nel descrivere quello che hanno passato, coloro che la guerra l’hanno vissuta e non studiata.
Del fronte il protagonista dice: «In realtà non si va in trincea, non si ha altro da fare che stendere reticolati; eppure in ogni volto si scorge che siamo ormai sul fronte, che esso ci ha in suo potere.[…]» Per me il fronte è un orribile gorgo. Mentre ancora ne sei lontano, là dove le acque sono ancora tranquille, già lo senti che ti assorbe, che ti attira, con una forza lenta, invincibile, che distrugge senza fatica ogni tua resistenza.
Ma dalla terra e dall’aria fluiscono pure in noi forze di difesa; soprattutto dalla terra. A nessuno la terra è amica quanto al fante»

Ragazzi poco più grandi di me, che avevano i miei stessi sogni e ideali, e che invece si son ritrovati a dover convivere con la paura e la precarietà. Come dice Kat: “Poveri figli di mamma, poveri figli innocenti..”
Il messaggio che traspare da questo brano è un messaggio antimilitarista. Egli vuole infatti lanciare un messaggio di pace alle nuove generazioni, facendo in modo che non si debba soffrire più in questo modo.
E.M.Remarque, Niente di nuovo sul fronte Occidentale, traduzione di Stefano Jacini, Oscar Mondadori, Milano, 1982

Marella

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