lunedì 9 febbraio 2015



Commento capitoli X-XI, Addio alle armi di Ernest Hemingway



La vicenda narrata nei capitoli X e XI si svolge in una camera dell’ospedale di campo, nell’arco di una giornata.
Il protagonista Frederich Henry mentre prestava servizio nei reparti sanitari, rimase gravemente ferito alle gambe da una bombarda.
Ora invece si ritrovava disteso su un letto in ospedale, con le gambe fasciate, a parlare con il suo amico Rinaldi, anche lui tenente e compagno di stanza, ed a bere un po’ di Cognac.
Parlarono dell’incidente e del fatto che forse gli avrebbero dato una medaglia d’argento, ma quest’ultima solo se poteva dimostrare di aver compiuto qualche atto eroico.
Poi si spostarono sull’argomento “Miss Barkley”, l’infermiera che Frederich aveva conosciuto, che forse amava e che voleva vedere, dopo un po’ Rinaldi andò via.
A tarda sera ricevette visita anche dal Cappellano, il quale gli portò alcuni giornali e una bottiglia di Vermut.
Insieme parlarono a lungo, di guerra, volevano che finisse, dopo anche il Cappellano se ne andò e Frederich rimase un po’ sveglio a pensare e poi si addormentò.
L’indomani gli dissero che l’avrebbero trasferito nel nuovo ospedale americano a Milano perché essendo più attrezzato poteva fare i raggi x per poi essere operato al ginocchio e seguire un corso di riabilitazione.

Nella conversazione tra il protagonista e il Cappellano emerge la riflessione che alla maggior parte degli ufficiali piace far la guerra, perché pensano a vincere, a dare ordini, abusando a volte di potere, non badando più di tanto alle conseguenze sui soldati che sono obbligati ad eseguire ed a combattere anche se sono contrari.
Dalla seguente frase detta dal Cappellano «Non sono organizzati per fermarla e quando si organizzano i loro capi li vendono.» (pag.72) si capisce appunto che quando gruppi di soldati decidono di fare una rivolta per porre fine alla guerra o per cercare di cambiare alcune cose, i loro superiori, accecati dall’orgoglio e dal potere li condannano per ribellione, perché l’unica cosa che devono fare è quella di ascoltare ed eseguire.







Ernest Hemingway, Addio alle armi, Traduzione di F. Pivano, Oscar Mondatori, Milano, 2011




-Sabrina

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