di E. HEMINGWAY
Il
protagonista, Frederic Henry, un giovane americano, si trova a combattere
sull’Isonzo, a nord di Plava, che è a sua volta a nord di Gorizia, durante la Prima guerra mondiale.
È
stato però ferito alle gambe, ai piedi e alla testa, perciò si ritrova
all’ospedale americano di Milano, con le gambe fasciate di bende sudice e
dolenti, dopo essersi reso conto degli orrori della guerra.
Viene
qui accolto prima da un’infermiera anziana, in seguito da un’altra giovane e carina,
che si prende cura di lui.
Il
protagonista viene fatto sistemare in una stanza e viene accolto molto
gentilmente.
Tuttavia,
il medico era via e non poteva tornare entro breve.
Dopo
alcuni malintesi e antipatie all’interno dell’ospedale, arriva Catherine
Barkley, la giovane infermiera della quale Frederic è innamorato.
Dopo
essersi scambiati varie dichiarazioni d’amore, la giovane è costretta ad andarsene
ed a Frederic viene data la bella notizia che il dottore arriverà nel
pomeriggio e lo potrà consultare.
E. Hemingway, Addio alle armi,
Traduzione di F. Pivano, Oscar Mondatori, Milano 2007
COMMENTO PERSONALE
Hemingway
utilizza la tecnica della narrazione per segmenti: il lettore si trova così
coinvolto a pieno nelle vicende del protagonista e in tutto quello che accade nel
romanzo.
La
storia, secondo me, rappresenta pienamente il sentimento di critica contro ogni
forma di violenza, e ,soprattutto, è uno sguardo consapevole sull’esistenza
della sofferenza e della morte.
L’uomo
risulta così impotente di fronte alle molteplici difficoltà che la vita
presenta.
Il
libro è, inoltre, ricco di dialoghi, che lo rendono ancora più accattivante e
facilitandone la lettura.
In
genere, i libri riguardanti la guerra non mi attirano molto, ma ‘’Addio alle
armi’’, ricco di episodi, descrizioni, oltre a rappresentare una reale storia
di guerra e d’amore molto avvincente, mi ha impressionata ed interessata
parecchio.
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