lunedì 9 febbraio 2015



Addio alle armi
di E. HEMINGWAY


Il protagonista, Frederic Henry, un giovane americano, si trova a combattere sull’Isonzo, a nord di Plava, che è a sua volta a nord di Gorizia, durante la Prima guerra mondiale.
È stato però ferito alle gambe, ai piedi e alla testa, perciò si ritrova all’ospedale americano di Milano, con le gambe fasciate di bende sudice e dolenti, dopo essersi reso conto degli orrori della guerra.
Viene qui accolto prima da un’infermiera anziana, in seguito da un’altra giovane e carina, che si prende cura di lui.
Il protagonista viene fatto sistemare in una stanza e viene accolto molto gentilmente.
Tuttavia, il medico era via e non poteva tornare entro breve.
Dopo alcuni malintesi e antipatie all’interno dell’ospedale, arriva Catherine Barkley, la giovane infermiera della quale Frederic è innamorato.
Dopo essersi scambiati varie dichiarazioni d’amore, la giovane è costretta ad andarsene ed a Frederic viene data la bella notizia che il dottore arriverà nel pomeriggio e lo potrà consultare.

E. Hemingway, Addio alle armi, Traduzione di F. Pivano, Oscar Mondatori, Milano 2007

COMMENTO PERSONALE

Hemingway utilizza la tecnica della narrazione per segmenti: il lettore si trova così coinvolto a pieno nelle vicende del protagonista e in tutto quello che accade nel romanzo.
La storia, secondo me, rappresenta pienamente il sentimento di critica contro ogni forma di violenza, e ,soprattutto, è uno sguardo consapevole sull’esistenza della sofferenza e della morte.
L’uomo risulta così impotente di fronte alle molteplici difficoltà che la vita presenta.
Il libro è, inoltre, ricco di dialoghi, che lo rendono ancora più accattivante e facilitandone la lettura.
In genere, i libri riguardanti la guerra non mi attirano molto, ma ‘’Addio alle armi’’, ricco di episodi, descrizioni, oltre a rappresentare una reale storia di guerra e d’amore molto avvincente, mi ha impressionata ed interessata parecchio.

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