lunedì 20 aprile 2015



UN ANNO SULL’ALTIPIANO
Emilio Lussu

Capitolo XVII
Questo brano, ambientato sull’altipiano di Asiago ad Agosto del 1916, racconta un episodio della guerra in trincea del 2° battaglione della 339ª fanteria di cui ne faceva parte anche Emilio Lussu.
A capo di questo battaglione vi era il colonnello Carriera Michele. Un giorno di metà agosto  venne comunicato al battaglione che l’indomani ci sarebbe stato un assalto, che fu poi rinviato, quindi i soldati potevano contare su un giorno in più di vita assicurata. Per loro, che combattevano in quelle condizioni, anche questo, solo sapere di poter dormire un’ora in più, era come poter vivere una vita intera. «Poter dire, verso l’alba, in quelle condizioni, era molto. [...] ecco, io dormo ancora mezz’ora, e poi mi sveglierò e mi fumerò una sigaretta, mi riscalderò una tazza di caffè, lo contellinerò sorso a sorso e poi mi fumerò ancora una sigaretta.». (pag. 119)
Arrivarono gli ordini del nuovo combattimento e il battaglione cominciò a risalire. Per rientrare in linea dovevano passare per il comando del primo battaglione e, proprio mentre lo stavano attraversando, arrivò la notizia che il generale Leone era morto. Questa fu una gioia per tutti, perchè era odiato dai soldati.
Il capitano Zavattari, capitano del 1° battaglione, li invitò a rimanere per brindare alla morte del generale. Ad un certo punto, però, mentre tutti avevano i bicchieri levati, arrivò il generale Leone in groppa ad un mulo. Tutti erano stupiti ed il generale chiese perchè stessero festeggiando, essi dissero che era per le medaglie che erano state consegnate, anche lui brindò e poi se ne andò.
Il giorno seguente, durante un combattimento, il tenente colonnello venne ferito ad un braccio e svenne. Quando si riprese un portaferiti gli fasciò il braccio, poi il tenete pregò l’aiutante di avvicinarsi, gli dettò una proposta dove diceva che lui era stato ferito gravemente al braccio mentre conduceva il suo battaglione all’assalto e con eroica fermezza aveva rifiutato di cedere il comando e di farsi trasportare al posto di medicazione. Propose che gli fosse riconosciuta una medaglia d’argento al valor militare.
Infine lo portarono al posto di medicazione.
Secondo me questo brano mette in rilievo le atrocità, la crudeltà, l’inutilità della guerra e le orribili situazioni in cui i soldati erano costretti a combattere.

Emilio Lussu, Un anno sull’altipiano, Giulio Enaudi editore, Torino 2014.

Gloria

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